Marco Biagi, affinchè non sia morto invano

Oggi è la commemorazione dell’assassinio di Marco Biagi, Consulente del Lavoro, da cui l’omonima e alquanto discussa legge 30. Morì lasciando incompiuta un’opera, e ciò ha consentito che la riforma che aveva in mente venisse malamente distorta a e provocasse tutte le storture che vediamo adesso sul mercato del lavoro: bodyrental, co.co.pro., co.co.TRUFFA…

Marco Biagi aveva lasciato anche un LIBRO BIANCO che descriveva tutte le politiche da attuare perchè la legge 30 non fosse una falcidiata sulle teste dei lavoratori, ma uno degli strumenti di flessibilità necessari a una ripresa economica.

Giavazzi, economista, nella sua Agenda omonima indica alcuni punti necessari a un cambio sostanziale del nostro WELFARE. E’ facilmente riassumibile nella ricerca di intaccare le posizioni di rendita per la redistribuzione dei posti di lavoro e della ricchezza.

Il punto più critico è forse l’applicazione del modello danese al nostro mercato del lavoro. Maggiore flessibilità.. per TUTTI, e garanzia di ammortizzatori sociali.

I sindacati in questi anni hanno garantito i diritti di chi già aveva il lavoro…  ma non di quelli che non ce l’hanno: i giovani, o chi ha perso il lavoro. Per un 50enne perdere il lavoro, in questa situazione, equivale alla morte professionale. Il mercato è stagnante.

Le aziende preferiscono spendere anche 10.000euro a persona al mese… tramite contratti di bodyrental, piuttosto che assumere… è assurdo. Soprattutto se si pensa che di quei soldi ben poco arriverà al lavoratore, tipicamente 800/1100€.

Il bodyrental è la pratica di prendere personale da altre aziende, in un perfetto gioco di scatole cinesi e di ricarichi, da parte delle aziende e da parte dello stato.

Il nostro mercato va cambiato… saranno disposti i sindacati a sedersi a un tavolo per rivedere le loro politiche?

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