non troverete mai gente

Ok, sono fuori dall’Italia dal 2008 (rientrato con la legge cervelli in fuga ma cmq mantenendo i miei clienti esteri). Oramai il mio curriculum e’ in mano a svariate agenzie le quali mi chiamano con progetti che partono “domani” e che hanno un chiaro budget a disposizione di cosa vogliono/possono spendere come tariffa oraria.

Secondo voi, io a uno cosi’, dovrei stare a rispondere?

Posto che sto lavorando con una media di 220 giornate fatturabili annue… per cui NON ho bisogno di altro lavoro, semmai di continuare ad alzare le mie tariffe orarie (signori, viviamo in un mondo capitalista, non stiamo a prenderci in giro).

Se le aziende italiane vogliono trovare (tradotto: se vogliono essere competitive su un mercato globale) devono fare un salto di qualita’ a livello di ricerca di personale.

…e non piangere miseria sui giornali che non trovano personale specializzato

AGGIORNAMENTO: così si fa un un annuncio di lavoro se volete essere presi in considerazione …

WhatsApp numbers data collection by China?

I’m a single 41 years old italian and european citizen, on social media and dating apps. Nothing odd until here. Funny thing is since a couple of years I get targeted by lots of good looking chinese ladies with the sole purpose of “adding me on WhatsApp” using the bait of a getting to know me better for a relationship. All of them, once added or once I deny to be interested to add em on WhatsApp, they disappear.

Once, I thought I was simply not good to keep the interest on an instant messaging conversation… twice started to get frustrating… after the 3rd and 4th time I started asking to stay in the dating app without disclosing my mobile number. After seeing repeatedly disappearing interest once I declined the use of WhatsApp… all from chinese/asiatic look alike women, well… my paranoia got triggered and decided to write this post.

Someone is gonna see it in a more contextual search, maybe.

Telelavoro Capitolo2

Ovvero… starlink.com

…questo post a un anno di distanza del primo tentativo con 2 diversi operatori telefonici. A sto giro andiamo di padelle satellitari per il servizio in LEO (low earth orbit) di Elon Musk.

Fail 1

Idealmente era da mettere sul terrazzo, peccato che l’antenna vada a cercare il nord e non il sud come TUTTI gli altri servizi satellitari. Per cui servirebbe una pertica di metallo di almeno 4mt (sono 3 ad arrivare alla grondaia sopra la mia testa) per superare il tetto e avere visibilita’ verso nord. Non ho idea di quanto possa essere impattata da alberi e dalla mansarda che sta sopra di me. Sarebbe da valutare di metterla in cima al tetto e avere il cavo che vien giu’ libero, da attaccare all’occorrenza.

Fail 2

Lo Starlink arriva con un cavo lunghissimo, per cui ho fatto la prova piazzandolo sulle scaledel condominio. Non c’e’ stato allineamento coi satelliti, e’ troppo in copertura.

Successo

Ovvero… con la coda tra le gambe, stavo gia’ andandomene a casa, ho avvistato il custode. Mi sono fatto aprire la sala comune e ho almeno testato il servizio… va che e’ una lippa…

il bisogno di sentirsi al sicuro

Sono appena tornato, da Pasqua 2021, in Italia, dopo 13 anni vissuti in Germania. Non e’ l’eldorado, ma la la polizia viene se la chiami; anche per cose futili come i vicini che alle 3 di mattina decidono di mettere musica a palla o per certificare un tamponamento di lieve entita’ per fini assicurativi. Qui invece, i casi in cui le forze dell’ordine non sono uscite, si sprecano: da situazioni personali come mia madre 87enne che stava finendo vittima di un raggiro autostradale, con i vigili che hanno rifiutato di darle assistenza e anzi l’hanno rimpallata da un telefono ad un altro a cui ovviamente non ha avuto esito… piuttosto che situazioni ben piu’ gravi che purtroppo stiamo sentendo di femminicidi alla tele oramai giorno si e giorno no; piuttosto che casi di truffe telematiche, conti correnti svuotati da personaggi che riescono a farsi l’abbinamento delle App di homebanking del malcapitato sui loro telefoni e lo fanno impunemente, tanto il truffato si cerca di rivalere sulla banca (che ovviamente e’ nella posizione di dire loro “picche”). Ovviamente anche su in Germania, nel caso di palese violazione del WiFi da un utente malevolo di un edificio di fronte, se ne sono lavati le mani eh. Pero’ per il resto escono, e prendono molto seriamente gli abusi (o i tentativi di abuso) sessuali.

Perche’ in Italia nessuno esce? Perche’ nessuno si fa qualche notte almeno in cella a darsi una rinfrescata come avviene in America? Uber per esempio ha spopolato, soprattutto fuori dai grossi centri urbani, perche’ se ti cattano ti fai non solo qualche notte al gabbio ma ti salta patente e/o il permesso di soggiorno (anche il visto turistico) dopo qualche reiterazione.

Mancano i fondi e di conseguenza manca il personale? O e’ un senso di arrendevolezza perche’ non ci sono conseguenze reali sino a che non ci scappa il morto? Aiutatemi a ragionarci perche’ la sensazione di essere nel paese del bengodi dove tutto e’ concesso (perche’ impunito) mi lascia molto a disagio.

p.s. il tema degli uomini (e donne) che vanno fuori di testa a seguito di una separazione mi e’ molto vicino, a 7 anni dalla mia sto ancora leccandomi le ferite… sono momenti terribili, di disperazione, in cui vorresti fare le cose piu’ terribili a te stesso e/o agli altri. Ho cercato e trovato aiuto… ma questo non e’ il tema della riflessione… il problema grosso che vedo sono le conseguenze di determinate azioni… purtroppo le vittime sono state lasciate a se stesse quando c’erano chiaramente segnali di pericolo, e chi ha combinato quel che ha combinato o non era lucido delle conseguenze o e’ arrivato al punto in cui delle conseguenze non gliene fregava piu’ niente, accecato dalla follia.

Come evitare di arrivare a questo punto? Vedo solo la possibilita’ di aumentare la protezione e la rete di aiuto a chi vive questi traumi e anche prima che avvengano (quindi prevenzione e formazione/educazione… sessuale/affettiva). Inasprire le pene e’ inutile, chi compie certi gesti e’ al punto di non ritorno: in quel momento non gliene frega nulla delle conseguenze.

solaar M570

If you are reading this is because you are an IT Professional with a love for trackballs from Logitech… been there, done that… the beloved M570 has a 2.4 GHz transmitter that lately has given you/me issues with overlapping devices… I thought it was the battery, I was so wrong. I started to suspect it was an interference since travelling a lot I noticed the issue was intermittent, based on the environment, last but not least from where I’m writing: an airport.

Googling/DuckduckGo-ing, I ended up spotting a statement on ASK Ubuntu.com

I have this problem often as well. It could be rf noise from other wireless devices, but also USB3.0 causes RF noise that influences the unifying receivers of logitech. Aside from moving the receiver with a USB hub, cable, different USB port, what sometimes helps for me is unpairing my mouse from the receiver, and re-pairing it. It seems to me that the frequency used between the receiver and the periferal is chosen when you pair it. I’m not sure if this is true, but it does seem to help for me. On linux you can do this with the package solaar. It is a GUI that lives in the system tray that shows you the periferals paired to your unifying receiver and allows you to unpair and pair periferals. Often when I do this (hurray for touchpads….) the mouse stops skipping.

Mate… thanks, that solved my problem!

autoritario != autorevole

Chiedo scusa per la notazione da informatico. Il titolo significa che #autoritario non significa #autorevole. Mi sono dovuto segnare questa cosa perche’ sto facendo un percorso da futuro istruttore di vela, sperando di arrivare ad occuparmi di cabinati in navigazione d’altura. Con un rispetto enorme per il mare e per chi ha fatto miglia e miglia in acqua e magari una vita a bordo di un’imbarcazione, ho fatto per errore solo la patente entro 12miglia con l’idea di fare poi esperienza e farmi poi la oltre (acque internazionali). L’esame non e’ molto diverso, semplicemente le tematiche di carteggio sono preponderanti.

Tornando al tema, il grosso problema in barca per chi e’ patentato, e’ che spesso si trova anche ad essere automaticamente il capitano, che equivale a un ginepraio giuridico di responsabilita’ piu’ finite. Per paura o insicurezza mia, avendo tra l’altro avuto tanti/troppi modelli autoritari nella mia vita, un po sopraffatto dal peso della responsabilita’, mi sono spesso trovato io stesso a scadere nella deriva autoritaria a bordo, in modo completamente inutile. Sono arrivato pure a litigare con un amico, per un ormeggio… ovviamente mi sono poi trovato con tanto di coltellaccio a dover andare sotto la chiglia a tagliare la drappa che si era infilata nell’elica.

Il fine settimana appena passato ho partecipato al corso del World Sailing – Offshore Special Regulations, per avere un’idea di come gestire un’emergenza e il dispiegamento (speriamo mai) di una zattera di salvataggio in mare. Ho particolarmente apprezzato la gestione del panico a bordo, di quali siano i meccanismi “salvo me stesso a scapito degli altri” che si scatenano e che solo dando senso di autorevolezza (e di percepita sicurezza) si riesce ad evitare. Ho compilato una scheda a fine corso, forse avrei dovuto sottolineare particolarmente questa parte. Come fare a farsi ascoltare da gente che ha 20/30 anni piu’ di me? Come coinvolgerli? Come farli sentire sicuri a bordo? Come creare un equipaggio efficace? Semplificando, molto:

  • gratificare ogni singolo successo:
    tutto cio’ che e’ negativo viene evidenziato in contrasto senza che venga menzionato
  • correggere l’errore e mai far percepire al singolo che “lui e’ sbagliato”
    quello che ha fatto e’ sbagliato, mai lui… altrimenti si innesca un meccanismo non utile
  • distribuire i compiti
    (in emergenza, e su turni: cercando di tenere i membri esperti piu’ “scarichi”, in modo che siano presenti in situazioni in cui sono richiesti “lucidi”)
  • ascoltare gente con piu’ esperienza (ovvio)
    fermo restando che le “colpe” a livello giuridico, e quindi l’ultima parola, sara/nno cmq tue

Personalmente ho paura a delegare, cose soprattutto che so importanti e che temo non vengano svolte come mi aspetto. E’ un tema su cui lavoro oramai da parecchi anni, ma e’ l’unico modo per poter un giorno esser visto come autorevole e non autoritario (che odio).

quasi 13anni di esilio

…autoinflitto, tra l’altro. Sono partito da casa dei miei appena dopo pasqua del 2008. Lo ricordo bene perche’ mi sono tenuto gelosamente la registrazione all’anagrafe di Dusseldorf datata 21 Aprile 2008. Una settimana prima l’avevo spesa a Londra, lavorando dall’ufficio di Vodafone Group allo Strand, un mega ufficio vista Tamigi in condivisione con il colosso petrolifero Shell.

Ne sono successe parecchie di cose nel frattempo. Gli anni sono volati, e stanotte sto smontando casa, letteralmente. Ho appena liberato la camera degli ospiti dal divano-letto per poter avere posto per inscatolare e prepararmi al trasloco, si torna in Italia.

If you can make one heap of all your winnings
    And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
    And never breathe a word about your loss;

un passaggio dal poema “se” If – di Kipling

Ho paura, ansia ed eccitazione tutte insieme. Sono alla soglia dei 41 anni, non ho famiglia, ma ho una carriera. “Non bisogna andare in Germania” dicevano in “Amici Miei” al povero Paolo, vedovo capitato vittima di un gruppo goliardico. Eppure torno, con tanti ricordi, amici, esperienze, un inglese quasi perfetto, un tedesco da scappato di casa. Riparto dall’Italia, da dove sono cresciuto, da cio’ che amo: vela & montagna.

Ci vediamo tra Orobie, Franciacorta & Arcipelago della Maddalena.

volevo telelavorare in Presolana

ma… i miei test con 3 diverse simcard sono stati miserabili

qui sotto con PosteMobile al Colle Vareno

questa invece Iliad, sempre a Colle Vareno

(da notare l’uplink… il che mi fa pensare male, se non malissimo)

simcard tedesca SimplyTel in roaming invece non si agganciava manco alla cella
…sia questa che PosteMobile erano nel mio Xiaomi Mi9, mentre Iliad era in un Punkt

+++ stesso giro di test da un altra locazione +++

Iliad al Passo della Presolana….

e PosteMobile… sempra al Passo, sempre con un uplink da “parolacce, tante”

measuring a connection MTU

I did end up on this link https://www.sonicwall.com/support/knowledge-base/set-mtu-in-vpn-environment-in-case-of-throughput-issues/170705131319789/ but the command which is suggested do not seem to be valid on a Devuan GNU Linux system.

Instead… ping -s 996 www.yahoo.com

Ping itself gives the total count +28 bytes of IP and ICMP headers.

Why all of this? well, for instance 996(1024) is the maximum MTU on a roaming simcard over the WINDTRE network in Italy… 1436(1464) over PosteMobile (non-roaming). Since I do have an OpenVPN on port 443/TCP which accepts only connections from known IPs… well, I had to go over my german symcard’s network to reach home.

Now fiddling with link-mtu and tun-mtu… stay tuned

debugging slow logon

I love solving tough problem, or at least cast some light. One of my customers (I’m back consulting as whitehat.berlin since 2018) was having some serious issues on the AD logon. It took above a minute, with sessions timing out, for users to logon to their workstation. Beautiful, overprovisioned setup, we didn’t really spot the error, aside of going down to update fileserver’s fiberchannel card drivers and starting moving around data between shares. I still believe it is suboptimal to either partition the load manually creating new shares, not leveraging, if it does the job, the DFS(R?) solution from Microsoft.

The fun though came for someone like me to the challenge of collecting data in a proprietary enviroment, especially when you do have a vendor on storage, one on the appliance involved, and another and another, and none of them is responsible for the whole solution… a bit like the BER airport, everyone involved, noone responsible for the overall solution. So, how to isolate the problem at least? We had data from the storage itself, all green, all performant, not much from the client OSs… that in this case are the Microsoft fileservers. So? Well, seems that Microsoft itself has a metrics interface called WMI… Windows Metrics Interface… good ah? Out of which it delivers all the info you see in the Task Manager and similar tools. Well, a bunch of skilled hackers came up with 2 nice tools, one built above the other.

On one hand leoluk/perflib_exporter which looks up in memory, actually bypassing the standard WMI interface (more details on its github page) and delivers a full data dump of ALL available metrics that are in the OS. I was having a SysOps orgasm going through it. On the other hand martinlindhe/wmi_exporter that simply reads that dataset and converts to a format understandable by prometheus. Leading to this beautiful chart…

debugging_logon

This way we could spot which server was serving, how many filedescriptors were open on a certain share… and so on and so on… and yes, I had to come up with the SMB Samba Share data class… as that was missing, but it was just a couple of hours of cut&paste work. I now need to find the time to clean it up to get it merged back in the main project.

p.s. I didn’t know… golang compiles, with no complain, from linux, a .exe windows binary