questo e’ l’articolo che ho appena scritto per il giornalino universitario, con aggiunta del video di YouTube che Dani mi ha appena passato su MSN
Il vento in faccia, l’adrenalina che sale a 1000, la barca che acquista sempre piu’ velocità . La deriva inizia a fischiare come una forsennata, segno che sto andando così veloce che lo scafo si è sollevato sull’acqua e l’aria usa la fessura in cui è inferita la deriva come fosse un fischietto. Tump, tump, tump… non so se sia l mio cuore o lo scafo che salta dalla cresta di un’onda all’altra, ma la sensazione è meravigliosa.
Un occhio sotto il fiocco, la vela a prua, giusto per vericare che non ci siano altre imbarcazioni sulla mia rotta, e urlo : “Pronti alla vira?â€. “Pronti!†risponde prontamente Daniele. “Ok, al mio 3 … 2 … 1 … VIRO!†nel dire questo porto la barra del timone all’orza, l’allontano dal mio corpo in modo che la barca inizi a puntare con la prua verso la direzione da cui proviene il vento. Al tempo stesso inizia la danza… Daniele che aveva preventivamente assunto una posizione tesa tenendo la scotta del fiocco, si prepara a sgusciare sotto al boma e a passare dall’altra parte della barca non appena la randa, la vela principale, si sarà rigonfiata. Io mi passo lo stick, la prolunga del timone, dietro la schiena assieme alla scotta di randa, allungo una gamba dall’altra parte dello scafo, testa sempre avanti ma abbassata quanto basta per non prendersi una legnata da parte del boma che sta passando, e … via. Per un istante il tempo pare arrestarsi, le vele si sgonfiano, la barca inizia a rallentare e ad affondare la prua nell’acqua, ma per fortuna continua anche a virare, avevamo un bel po’ di velocità dalla nostra parte. E… via, si riprende! Le vele si rigonfiano, Dani ha recuperato la scotta del fiocco che spunta dal bozzello opposto al quale lavorava prima, mentre io oramai sono seduto sul bordo della barca e ho ripreso la rotta. Iniziamo a inclinarci, le vele ci tirano giu’… “ci sei????†urlo in direzione di Daniele. “Vai! $&£/!!!!!!†risponde lui. Ok… piedi sotto le cinghie e giu’! All’unisono piantiamo i piedi e diamo una schienata all’indietro fuori dalla barca… inarcandoci il più possibile. La barca sussulta ma ubbidisce, si raddrizza e siamo di nuovo in rotta… riaquistiamo velocità .
Ho provato, per quanto possibile a raccontarvi un’azione che dura non più di 2 secondi… una danza, uno sport, che è un misto di agilità , concentrazione e capacità tecnica, nonché decisionale. Ma è anche uno stile di vita, è un amore per la natura, per il mare, il vento, il sole … e le donne 😉
Posso consigliarvi alcuni link di riferimento per fare vela, quasi a basso costo i lombardia e non solo.
- Associazione Velica Alto Sebino
- Associazione Allievi Centro Velico Caprera (base di Sorico, LECCO)
- Centro Velico Caprera
- Nonché il Prof. Andrea Ratti del Politecnico di Milano, che sta organizzando un team di regata e 2 imbarcazioni che rappresenteranno prossimamente il nostro ateneo sui mari.
Buon vento.
Guido Serra
Bello 🙂 Complimenti