leggo: Italia, il Paese dei cervelli sprecati :: Corriere della Sera
muhuahuauah…
il problema in Italia è che c’è gente che accetta cifre di merda pur di lavorare
in settori come l’Information Technology non esiste un contratto di categoria
1000euro? benissimo…. benissimo???? ma infilatevelo su per il culo quel contratto a progetto
vuoi lavorare ? hai fame? vienitene all’estero
+ + +
la situazione IT italiana, pessima, a chi va attribuita? agli imprenditori? può darsi, ma non solo
nel cliente spesso c’è l’aspettativa che il tuo lavoro sia semplice, un lavoro che chiunque può fare… e quindi dice… “no, è troppo, trovo quello che me lo fa per 50€” … capace anche di trovarlo, ma poi non è detto che sia in grado di farglielo
per ora me ne sto qui… sulle sponde del Reno, e attendo di veder passare il cadavere dell’economia italiana
ah… non so se può fare statistica… ma tale è di merda la retribuzione IT in Italia, soprattutto nel pubblico… che il Politecnico tra poco dovrà chiedere agli studenti stessi di occuparsi di far andare il centro di calcolo di ateneo…
3/4 del team del CEDA è qui con me 😀
SANGUE, SANGUE!!!
Ops… 🙂
Vedo che l’essere lontano dalla Madre Patria (evitiamo battute cattivissime, please) ti solleva lo spirito e ti permette riflessioni quasi scherzose sullo stato delle cose…
“Bravo Bravo… TU! Che fuggi dalle sponde conosciute. TU hai deciso di non lavorare per migliorare il Paese. TU sei un codardo perche’ ti vendi allo straniero. TU non sei degno di bla bla bla bla bla…”
he he he
hi hi hi
See you on the Thames!
Stronzate!
Qui non si tova chi ha voglia di lavorare, indipendentemente dallo stipendio.
Certo è più figo fare lo stesso la voro a Londra che nella tundra bresciana.
@Dr.House… anche se volessi sai benissimo che nessuno mi pagherebbe neanche la metà della cifra che mi danno qui… e tu sai bene a quanto ammonta. E sai bene che nessun cliente in Italia accetterebbe un preventivo sopra “tot” dicendo che gli indiani lo fanno a meno…
no?
p.s. nella tundra bresciana stavo decisamente meglio in quanto a qualità della vita… ma non avevo _tempo_ per viverla quella vita… ero perennemente in ufficio…
@Guido
ATTENZIONE: Io non la metto sul piano personale, ma in generale.
Secondo me confondi l’attività in proprio con quella da dipendente, ognuna con le proprie contraddizioni e problematiche.
Se in Italia non ci liberassimo delle migliori aziende vendendole per due lire al primo straniero che passa (Wind ad esempio) ora magari saresti a Milano a fare la stessa cosa.
Ovviamente tu giochi anche sul fatto che guadagni come un tedesco ma ragioni con i prezzi italiani, siccome lì la vita costa di più, non sarebbe corretto.
Infine mi avevi detto che guadagni parecchio ma anche che sei precario e senza contratto sindacale, quindi di che ti lamenti ? Lo stesso trattamento in Italia sarebbe additato da chiunque come *sfruttamento*.
Dal mio punto di vista il problema non è quanto pagare: io posso pagare una persona anche 5000 euro al mese se rende all’azienda *almeno* quanto gli costa.
I problemi in Italia sono:
1. trovare chi veramente vale ciò che guadagna
2. potersi liberare dei ‘lavativi’ ovvero di coloro che una volta assunti a tempo indeterminato cominciano a fare giorni e giorni di malattia o magari non si interessano più al lavoro che fanno.
Io ho messo annunci ovunque: non ho ricevuto un solo curriculum.
io a Milano NON ci lavorerei, è una città di merda
…c’ho già sbattuto via 7 anni della mia vita
p.s. ti correggo… sono pagato molto più di un londinese medio, e lavoro in germania… e il costo della vita è decisamente inferiore all’Italia (faccio riferimento ai prezzi di Milano)
p.s.(2) qua con 550€/mese con contratto regolare ho un trilocale di 80mq in pieno centro… e con 45€ compro la stessa roba al supermercato per cui in Italia spendevo circa 70€
My two cents about your statistic…dati da http://rubrica.polimi.it, personale afferente alla struttura Area Servizi ed Applicazioni Informatiche: 41 persone; personale afferente alla struttura Area Sistemi Informatici: 29 persone. Totale: 70 persone. Credo siano queste le strutture del CEDA.
Quindi i 3/4 che dici…lì con te ci sarebbero lì 53 persone (giacchè 52.5 trattandosi di esseri umani lo arrotonderei all’unità) ex del CEDA.
Se invece i 70 sono il quarto restante di personale rimasto al Poli…che dire, meno male che ci si ridimensiona…credo che siano più che sufficienti per campare, mi sa che gli studenti dovranno aspettare ancora un pò ad intervenire per il CEDA del Poli 😀
Tornando a noi…penso che tu faccia benissimo a difendere la tua scelta, ma fossi in te userei parole un pochino meno incazzose…faccio il tuo stesso lavoro, in Italia ci prendono per il fondo (datori di lavoro, clienti, tutti uguali, alla fine per molti di loro la figura dell’informatico è il nipotino smanettone), da laureati prendiamo quanto un buon diplomato (forse nemmeno tanto buono)…ok…ma non tutti possono o vogliono permettersi il rischio di andare in terra straniera e/o di fare i liberi professionisti con tutti i rischi che questo comporta…chapeau quindi anche a chi rimane e cerca in ogni caso di essere il più professionale possibile (perchè lo si può essere anche da dipendenti ed anche da dipendenti statali) e magari, chissà, prova, nei limiti del possibile, a cambiare le cose.
@House,
se fai fatica a trovare gente forse usi i canali sbagliati.
Personalmente penso che un’azienda, come immagino sia quella che hai tu, debba valutare il costo di farsi una ricerca da soli ‘sui generis’ o affidarsi ad un’agenzia di recruiting che ha persone in grado di smazzarsi molti dei curricula e di fare una sostanziale scrematura delle persone inadatte lasciando a te la scelta finale.
Detto questo le lamentele a riguardo della tua ricerca mi sembrano ingiustificate perchè i professionisti ci sono e sono chiaramente difficili da trovare se ci si muove nella maniera sbagliata.
Inutile dire quindi che dire ‘non si trova chi ha voglia di lavorare’ dipende molto dal come si è cercato.
Ovviamente la ricerca superficiale porta a trovare una gran massa di inadatti che nasconde nel ‘rumore’ magari qualche interessante figura.
Nei colloqui che ho fatto in passato con recruiters professionali ho notato che verificavano le mie competenze e le mie attitudini lavorative, oltre a fare più di un colloquio per approfondire.
Una cosa banale è, per esempio, aver condotto parte delle interviste in Inglese, una cosa che già è una barriera per chi ‘tarocca’ il curriculum.
Non fare come tanti ‘imprenditori’ che per risparmiare due lire due si affidano agli annunci su Secondamano o ad affittacarne incompetenti !
Migliori aziende.
Sinceramente per come sono certi imprenditori italiani preferisco che le ‘migliori aziende’ passino in mano a chi riesca a gestirle e farle fruttare. Se sono vendute a due lire è colpa di chi non è riuscito a venderle per il loro valore vero.
Ti ricordo che Wind era di Enel e non mi stupirebbe (purtroppo non ho verificato) se qualche politico si è messo in mezzo alle trattative di vendita non capendo di base una mazza di come si conduce !
he he he…
Io sono via da due anni e ho un enorme rimpianto: non averlo fatto prima.
Sinceramente non credo che ci siano CONTI da fare. Io ho provato entrambi i mercati e a mio avviso, non ci sono paragoni che tengano.
Chiaramente e’ un parere PERSONALE!
Alcune note personali:
@Ospite: puoi andare all’estero anche senza fare il precario. E’ piu’ facile, ti pagano meno che fare il consulente, ma rimane il fatto che ti pagano MOLTO in piu’ che in Italia e ti danno la possibilita’ di crescere.
@DrHouse: la situazione e’ UGUALE sia che tu voglia fare l’imprenditore, sia che tu voglia avere il tuo contrattino… l’Italia non ha le capacita’ reattive di qualsiasi altra nazione europea.
@StefanoGrevi: CIAO! 😀 (nulla da dire a proposito del tuo commento)
@Guido! VERGOGNATI! Fuggire dalla Terra Promessa (!) 😀
Cya!
@Carlo: ciao Carlo. Bentrovato.
Ma la Terra Promessa non era Israele 🙂 ?
Le mie reminiscenze religiose sono ormai un po’ datate. Se invece intendevi l’Italia, intendiamoci su ‘Promessa’.
La promessa che vedo qui è ‘pessimismo e fastidio’ 😦
Colleghi americani nel 2006 mi hanno fatto vedere un sito che indica le retribuzioni medie divise per zona.
Una professionalità IT che io avevo prima di cambiare, in zona NY, fatta la tara con il differente costo della vita, aggiungeva un buon 30% alla prebenda mensile.
Non il paradiso degli strapagati, d’accordo, ma abbastanza per permettersi un discreto livello di vita.
Se ritrovo il sito lo posto.
SG
@Stefano,
potresti gentilmente indicarmi come esempio alcune aziende di recruiting a cui potrei rivolgermi?
Intendi forse cose del tipo LinkedIN o Blue Chip Expert (www.bluechipexpert.com) ?
Grazie
Premetto che le agenzie di recruiting sono quelle che fanno una ricerca mirata di determinate figure professionali su richiesta di un cliente.
Non hanno nulla a che fare con le agenzie di lavoro interinale, i siti di annunci di lavoro / raccolta di CV specializzati come Monster anzi vengono decisamente un livello sopra questi.
In Italia le due che mi sono piaciute di più sono :
PagePersonnel (http://www.pagepersonnel.it/)
Antal (http://www.antal.com)
Sono stato chiamato anche da Red Commerce (http://www.redcommerce.com/) perchè per un errore che commisi nel mio CV Inglese su Monster sembrava fossi esperto di SAP.
E’ Inglese e specializzata nel recruiting di esperti SAP, ma per una ricerca in Italia non so come si muovono.
LinkedIn NON è un’agenzia di recruiting anche se è *anche* un canale su cui le ditte inviano proposte di lavoro.
Non conosco Blue Chip Expert, ma dal sito fanno molto ‘club esclusivo’.
Spero sia utile.
SG
Riprendo il mio post (April 29th, 2008 at 5:13 pm) in questo thread, per collegarlo a quanto ha riportato Beppe Grillo il 5 Giugno 2008 nel suo post dal titolo “Non può piovere per sempre”.
Ebbene, è proprio come dicevo io, leggiamo alcuni interessanti passaggi:
“…Nel 1999 Telecom avrebbe potuto comprarsi Vodafone e forse anche Telefonica, la sua probabile futura padrona.
Bernabè, l’attuale amministratore delegato, fu cacciato da D’Alema che regalò ai capitani coraggiosi la più grande azienda del Paese usando lo strumento del leveraged buyout.”
e ancora
“Telecom si poteva ancora salvare se nel 2001 non fosse arrivato il tronchetto dell’infelicità.”…”La sua gestione ricorda Attila. Esternalizzare, vendere. Vendere parti dell’azienda, da Telespazio alle consociate estere (mentre i concorrenti investivano nei Paesi emergenti) e tagliare servizi per distribuire utili, stock option e i più alti stipendi in Europa nel settore.”
Ecco caro Guido, proprio come ti dicevo: oggi saresti a Milano a fare lo stesso lavoro che stai facendo a Dusseldorf e saresti pagato allo stesso modo.
Non è il Paese che fa schifo, è chi lo amministra.
non e’ che io sprizzi dalla voglia di lavorare a Milano ne’…
mi dicessi Genova… ok
ma Milano mi fa proprio cagare…
p.s. avrei preferito 1000volte di piu’ il discorso che ci eravamo fatti noi 2… per Bergamo
ehm…
il mio dito indicava la luna…
????
e’ un … “wasn’t me?” 😀