rinuncia agli studi

dopo 10 anni dall’iscrizione al Politecnico di Milano, ho deciso che era ora di dare un taglio… l’offerta formativa che danno non aiuta l’accesso al mondo del lavoro ne garantisce una tranquillita’ economica e francamente la tracotanza di certi docenti mi ha fatto totalmente passare la voglia di mettere piede in ateneo

continuo a vedere studi statistici fatti per dare l’idea che il pezzo di carta serva… poi quando fai notare che l’investimento non vale la candela ti fanno notare che sei *venale*… c’e’ un pizzico di incoerenza nel comportamento

studiare da’ tranquillita’ economica? si… studiare secondo il sistema standard da tranquillita’ economica? no… benche’ meno con l’attuale crisi in corso

riscoprite gli artigiani delle vostre citta’! se volete un lavoro per vostro figlio, mandatelo a far gavetta, a imparare un arte, un mestiere, non a studiare cose altissime che non applichera’ mai nella vita

se vorra’, vostro figlio, in futuro, con la pancia piena, una famiglia, e un tetto sopra la testa, magari potra’ anche pensare di seguire degli studi per aggiornarsi, anche professionalmente… ma dubito che l’universita’ italiana arrivi a proporre l’offerta formativa di tal tipo …non riescono a gestire gli studenti lavoratori …figuriamoci persone che lavorano e che vorrebbero studiare per passione/interesse

a me la porta e’ stata sbattuta in faccia… vediamo se ritirandomi arriva il messaggio, e se altri decidano che e’ arrivato il momento di tagliare ulteriormente i fondi a questa universita’ sino a ritornare a una situazione di convivenza accettabile

p.s. ho amici in svizzera che hanno avuto quel tipo di offerta formativa di cui parlo… io purtroppo in germania non ho ancora un livello di tedesco tale da poter seguire e partecipare a delle lezioni… chissa’ magari un giorno

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10 thoughts on “rinuncia agli studi

  1. cit. “riscoprite gli artigiani delle vostre citta’! se volete un lavoro per vostro figlio, mandatelo a far gavetta, a imparare un arte, un mestiere, non a studiare cose altissime che non applichera’ mai nella vita”

    Ma porc..!!!
    Mi sembra di sentire parlare la Gelmini…. è proprio vero che a forza di ripetere cose false esse diventano vere.

  2. Ciao,
    io la penso come te sulla situazione dell’istruzione italiana, ma sono anche convinta che sia importante seguire le inclinazioni di ognuno. E’ meglio dannarsi per 3 anni con prof. incompetenti che rinunciare a un obiettivo che si è deciso di perseguire. Secondo me il vero motivo per cui tanti laureati non trovano il posto è da ricercarsi nell’abitudine tipicamente italiana che fa in modo che nel periodo degli studi ci si limiti solo a studiare la nozionistica e non ci si prepari (tecnicamente, ma anche e soprattuto mentalmente) alle esperienze successive…

  3. 😀 ROTFL …e qui mi fermo
    (e si che mi conosci… )

    puo’ anche darsi che ci sia il complotto supremo della P2 dietro a tutto… certo che alcuni docenti idioti che ho incontrato la aiutano bene, molto bene

    ma scusa, non sei stato, e non sei anche te ogni giorno in grado di fare formazione con gli apprendisti che ti passano in azienda? o releghi tutto alla casta?

  4. Ciao guido,
    Il problmea oltre ai docenti sono anche i politici che hanno fatto una serie di riforme senza pensare al futuro, ma solo sbandierando che ci si era adeguati a quel o a quell’altro modello. Sai bene che ho una laurea in ingegneria, ma se devo guardare quello che faccio la tengo ben bene nel cassetto e tutto perchè una laurea non paga. Quella in ingegneria ti garantisce ancora oggi un lavoro, ma lo stipendio è come quello di un operaio e le realtà in cui una persona si applica non sono ricettive alle nuove idee, anche se magari quel bagaglio culturale appreso in anni di sacrifici, seppur datato, è innovativo per molte realtà. Se chi detiene il potere non si fida di quello che assume e gli impone un metodo già vecchio, allora anche quel poco che l’università può dare non serve. Di artigini ce ne sono molti, ma per crescere in alcune attività serve formazione e se un tempo potevi fare il falegname o l’idraulico o l’elettricista non senza un pezzo di carta la tendenza è quella di richiedere progetti per ogni cosa, al fine di fare bene. concludo che bisogna riformare la scuola superiore e quindi gli istituti tecnici e professionali se non si vuole rimanere indietro con i tempi, perchè una forma mentis adatta può aiutare molto.

  5. Ehilà!
    Non toccatemi le scuole tecniche!
    Da perito in TLC (anno domini ’75) mi rendo conto che tutti i corsi che sto facendo sono assolutamente affrontabili. E vedo un tot di ex-liceali in crisi ( 😛 ).
    Qui ci sono vari problemi:
    1) le aziende convinte che il “sapere é una commodity” che si compra al più basso prezzo possibile
    2) un modello (anglosassone?) in cui tutto il management aziendale sa di PM ed economia ma nulla di tecnico
    3) braccine corte + paura di vedersi chiedere un aumento dal dipendente con formazione aumentata
    questo per le aziende
    4) “piano rinascita” dei politici di dx
    5) “neoluddismo” dei politici di sx
    6) braccine corte + investimenti in immagine (credono che tiri -politicamente- più miss padania che un aumento delle ingegneresse)
    questo per i politici
    7) voglia di trovare una sinecura e non un posto da parte di molti giovani
    8) mediamente disinteresse per il lavoro visto comunque solo come alienante e mai come fonte di – possibili – soddisfazioni
    9) idea che tutto quel che costa fatica sia male e che primo comandamento sia evitare la fatica.
    questo per gli “studenti”
    10) quota parte di insegnati approdati all’insegnamento in quanto incapaci di trovarsi un lavoro
    11) altra quota parte di insegnanti che insegna solo per trovare “carne da cannone” che fa come tesine il lavoro per la propria azienda (gratis)
    12) baroni ovvero vecchi tromboni che insegnano solo per dimostrarsi che sono ancora in grado di non farsi capire dagli studenti e quindi sentirsi “più meglio” di loro.
    E questo per la “classe docente”
    Ovviamente ci sono le eccezioni e volevo enumerarle, ma le conoscete bene quanto me.
    Però, tolte le eccdezioni ….

    Giovanni

    p.s.: il beota che diceva che Napoleone ha trionfato a Waterloo è diventato DG di Telecom.
    Che sia una trota anche lui ?

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