Riprendo a scrivere, magari non di argomenti tecnici. Ho passato 2 anni che d’impeto definirei d’inferno, in realta’ poi ho avuto anche dei momenti felici, che dovro’ cancellare con tutto il resto, per andare avanti, per stare bene.
La mia ex fidanzata era una fan di Murakami. Non m’e’ mai piacuto, o comunque quell’unico libro che a fatica ho finito, m’ha lasciato molto perplesso sull’autore, e sulla mia ex fidanzata. Ad ogni modo l’altro giorno ho letto una sua citazione che recita cosi’:
Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.
Kafka sulla spiaggia, Haruki Murakami
Dopo 2 anni nella tempesta, non riconosco piu’ me stesso. Ho dovuto cercare me stesso, e forse lo sto ancora cercando. Mi sono ritrovato vuoto dopo 5 anni e mezzo di relazione in cui mi sono letteralmente annullato sull’altra persona. Ho mediato ho mediato ho mediato sino a che mi sono per fortuna aggrappato a quell’unico punto che m’ha terrorizzato e che ritenevo basilare per una relazione che potesse sopravvivere a lungo anche dopo il matrimonio. Se n’e’ andata.
Nel mentre, mi sono di nuovo innamorato, una persona splendida, diametralmente opposta, ma non ero ancora pronto, o forse non era la persona giusta, e’ finita anche stavolta. L’ho cercata, invano, anche stavolta, anche con quest’altra persona, porte chiuse.
Saboto per conto mio le mie relazioni dice la mia psicologa. Inizio a convincermene.
O forse e’ solo spirito di sopravvivenza che sgorga in me al momento opportuno?
Non ho la risposta, la sto ancora cercando. Intorno a me nel frattempo, vedo tanta altra gente che attraversa momenti neri molto simili. Che siano donne o uomini, la sofferenza, il baratro, la disperazione, la rabbia, e’ la stessa.
Tutti, me incluso, continuano a fare lo stesso errore, ci credono, e si espongono, sperando che dall’altra parte ci sia una mano aperta che capisca e accolga un gesto di riavvicinamento, che puntualmente non arriva. Io in primis, devo imparare a proteggermi, e’ finita, non cercare piu’ l’altra persona, se non s’e’ fatta sentire, tutto quello che riceverai e’ ancora un enorme carico di merda.
Proteggetevi
Dopo 20 anni a risolvere problemi tecnici, sto cambiando carriera. Riconosco l’importanza di saper parlare con le persone, di saper come comportarsi. E’ totalmente al di fuori della mia “confort zone” e so che faro’ errori, come ho continuato a farne in questi anni… ma vale dannatamente di piu’ imparare questo tipo di competenza che costruire enormi infrastrutture informatiche (che ho fatto, ma voglio altro).
Voglio far crescere un team, voglio costruire una famiglia. E per farlo devo prima imparare a star bene con me stesso, e a non espormi a cio’ che mi fa star male. Fatelo anche voi.
Amare e’ comunque splendido, ma se non corrisposto, passate oltre. Next
Un grande abbraccio.
grazie 🙂
Ahhhh, come ti capisco.
Al momento vivo un periodo di tranquillità e conseguente felicità. Ma le mie esperienze sono sempre state travagliate, alle volte devo ammetterlo non capivo me stesso, o non mi sforzavo di vedere il problema per quello che era.
Quello che posso dire è che: riconoscere il problema classificarlo come proprio (indipendentemente da come la raccontiamo, capire che ne siamo parte) è sicuramente un passo più vicino a quello che credo si possa chiamare felicità.
L’essenza dello spirito dell’uomo sta nelle nuove esperienze.
—
Jon Krakauer, Into the wild
concordo pienamente su tutta la linea.