autoritario != autorevole

Chiedo scusa per la notazione da informatico. Il titolo significa che #autoritario non significa #autorevole. Mi sono dovuto segnare questa cosa perche’ sto facendo un percorso da futuro istruttore di vela, sperando di arrivare ad occuparmi di cabinati in navigazione d’altura. Con un rispetto enorme per il mare e per chi ha fatto miglia e miglia in acqua e magari una vita a bordo di un’imbarcazione, ho fatto per errore solo la patente entro 12miglia con l’idea di fare poi esperienza e farmi poi la oltre (acque internazionali). L’esame non e’ molto diverso, semplicemente le tematiche di carteggio sono preponderanti.

Tornando al tema, il grosso problema in barca per chi e’ patentato, e’ che spesso si trova anche ad essere automaticamente il capitano, che equivale a un ginepraio giuridico di responsabilita’ piu’ finite. Per paura o insicurezza mia, avendo tra l’altro avuto tanti/troppi modelli autoritari nella mia vita, un po sopraffatto dal peso della responsabilita’, mi sono spesso trovato io stesso a scadere nella deriva autoritaria a bordo, in modo completamente inutile. Sono arrivato pure a litigare con un amico, per un ormeggio… ovviamente mi sono poi trovato con tanto di coltellaccio a dover andare sotto la chiglia a tagliare la drappa che si era infilata nell’elica.

Il fine settimana appena passato ho partecipato al corso del World Sailing – Offshore Special Regulations, per avere un’idea di come gestire un’emergenza e il dispiegamento (speriamo mai) di una zattera di salvataggio in mare. Ho particolarmente apprezzato la gestione del panico a bordo, di quali siano i meccanismi “salvo me stesso a scapito degli altri” che si scatenano e che solo dando senso di autorevolezza (e di percepita sicurezza) si riesce ad evitare. Ho compilato una scheda a fine corso, forse avrei dovuto sottolineare particolarmente questa parte. Come fare a farsi ascoltare da gente che ha 20/30 anni piu’ di me? Come coinvolgerli? Come farli sentire sicuri a bordo? Come creare un equipaggio efficace? Semplificando, molto:

  • gratificare ogni singolo successo:
    tutto cio’ che e’ negativo viene evidenziato in contrasto senza che venga menzionato
  • correggere l’errore e mai far percepire al singolo che “lui e’ sbagliato”
    quello che ha fatto e’ sbagliato, mai lui… altrimenti si innesca un meccanismo non utile
  • distribuire i compiti
    (in emergenza, e su turni: cercando di tenere i membri esperti piu’ “scarichi”, in modo che siano presenti in situazioni in cui sono richiesti “lucidi”)
  • ascoltare gente con piu’ esperienza (ovvio)
    fermo restando che le “colpe” a livello giuridico, e quindi l’ultima parola, sara/nno cmq tue

Personalmente ho paura a delegare, cose soprattutto che so importanti e che temo non vengano svolte come mi aspetto. E’ un tema su cui lavoro oramai da parecchi anni, ma e’ l’unico modo per poter un giorno esser visto come autorevole e non autoritario (che odio).