Insse : brutte notizie dall’Italia

mi scrive il mio amico ed ex collega Papposatanasso:

Com’e’ andata questa mattina alla Insse?
Cosi’ come puo’ andare nella Milano del 2009: io sono arrivato alla porta di via Rubattino giusto cinque minuti dopo che all’altra porta sul retro era stato caricato della polizia il presidio degli operai (importante: ho sentito dire alla radio che ci sono stati tafferugli fra forze dell’ordine e centri sociali. Una cazzata in pieno, primo perche’ i tafferugli e’ quando due si fronteggiano, non quando uno mena l’altro, in quel caso si chiama pestaggio non tafferuglio. Secondo perche’ li davanti c’erano i 49 operai dell’Insse e altre 150 persone, di tutti i generi, di tutte le eta’ e assolutamente pacifiche).

Questa la cronaca precisa fatta da un giornalista di Carta:

Botte della polizia per togliere il lavoro agli operai. Succede anche questo nella Milano dell’Expo 2015, nel pieno della crisi economica, dove le aziende che funzionano sembrano essere una specie sempre più in via d’estinzione. Succede alla Innse Presse di via Rubattino, zona Lambrate, periferia est della città, qualche chilometro più a nord dell’aeroporto di Linate e del Politecnico. La più classica dell’ex grandi aree industriali milanesi, in questo caso la ex-Innocenti. Terreni su cui speculare per nuove costruzioni. Lo sa bene il Comune, lo sa bene l’immobiliare Aedes proprietaria dei terreni, lo sa bene l’ex imprenditore, ora riciclatosi a speculatore, Silvano Genta. Tutti vogliono vendere e incassare. Tutti tranne i 49 operai che da nove mesi lottano per continuare a lavorare in un’azienda con tutte le carte in regola per stare sul mercato. Tanto che da giugno a settembre dello scorso anno la produzione era proseguita sotto l’autogestione degli operai. Che nel frattempo trovano anche una società interessata a portare avanti la produzione, la Ormis di Brescia. Ma nulla da fare. In quella fabbrica ci sono macchinari molto costosi, grandi presse che oggi, quasi, non se ne fanno più così. Genta aveva acquistato la Innse Presse a prezzo stracciato tre anni fa, quando era in amministrazione controllata, impegnandosi a rilanciarla. Cosa in realtà mai avvenuta, nonostante la mediazione della Provincia di Milano.
Si arriva ad oggi. Sono le 5.30 di questa mattina quando in pochi secondi la ruspa scortata da polizia e carabinieri spazza via le barricate improvvisata con bancali di legno, lamiere e masserizie varie. Dietro di lei i due camion mandati da Silvano Genta per portarsi via il possibile. Dentro alla fabbrica i camion, fuori gli operai, con la polizia, che carica. Un operaio ferito alla testa, altri contusi. Qualche manganellata arriva anche al consigliere regionale di Rifondazione Comunista Luciano Muhlbauer che denuncia: «La carica è stata assolutamente indiscriminata e sono stati presi a manganellate sulla testa gli operai, un sindacalista della Fiom e il sottoscritto». Poi un’ora dopo un’altra carica. A presidiare, insieme ai lavoratori, un centinaio di persone.
Una prova di forza che i lavoratori vedono più come una provocazione per capire quanto forte fosse stata la loro resistenza.
Tanto più che il 28 febbraio prossimo cambieranno gli assetti societari dell’immobiliare Aedes, proprietaria dell’area, in una pesante crisi finanziaria e stretta dai debiti con le banche. Data che era vista dagli operai come spartiacque per riprendere la trattativa con i nuovi amministratori di Aedes. Ma l’ex imprenditore Genta ha voluto provare a chiudere prima la partita, complici i silenzi di Regione Lombardia e Comune di Milano.
Alla fine, a metà mattinata, Roberto Giudici della Fiom Cgil e Dario Comotti della Rsu entrano dentro per verificare cosa si sta effettivamente prendendo l’ex padrone Genta. La tenacia degli operai vince e alla fine vengono caricati sui camion alcuni pezzi della vecchia produzione. I macchinari, bene prezioso per gli operai, rimangono lì. Come il presidio. Che da nove mesi non si è mai mosso dalla portineria della loro fabbrica.

http://www.purorealizzo.blogspot.com

l’unico quotidiano a riportare la notizia è ovviamente l’Unità: A Milano la polizia carica gli operai

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volevo solo dormirle addosso

Sembra che i film decenti, con un minimo di spessore, oramai li abbiano relegati tutti alle ore piu’ assurde… ho appena finito (1 del mattino) di vedere un film su raitre dal titolo “volevo solo dormirle addosso“.

Uno scorcio del mercato del lavoro milanese dei giorni nostri, fatto di obbiettivi da rispettare, desideri e vite saldamente legate e _limitate_ dagli impegni di lavoro. Affetti e emozioni ridotte al lumicino, relegate ai “pochi momenti liberi”. Una sessualità quella dell’autore che riassume purtroppo la situazione della middle class. Donne che si lamentano che l’amore romantico e’ finito, ma non si rendono conto che loro ne hanno decretato la fine col femminismo. Il risultato e’ il rapporto asettico tra Marco e Laura, privo di passione vera, ma ridotto a un “dormiamo assieme?”.

first life: esci, l’iscrizione è gratuita, siamo già in 6,5 miliardi di utenti

http://www.getafirstlife.com/

senza parole… 🙂

Tra 1 mese la categoria “vivere a Milano” chiude. Faccio tesoro dell’esperienza di questi 6 anni nella follia della metropoli. Riacquisto la calma, la tranquillità e il piacere di vivere. L’uso dei sensi, il piacere di respirare a pieni polmoni la mattina appena alzato, i cani che abbaiano, il gallo, l’aroma del caffè che si spande nella casa mentre mio padre sta già leggendosi i giornali sulla poltrona in salotto.

Avrò comunque il mio mondo virtuale (daltronde è il mio lavoro… o.. mi metto a fare l’elettricista? )… pare finalmente avrò l’ADSL anche a casa dei miei… http://cascina.it

Io riprendo la mia vita, e tu?

p.s. per chi non lo sapesse… è la parodia di Second Life, noto mondo virtuale che purtroppo ha preso a sostituire quello reale… chiudendoci ciascuno nel nostro appartamento della grande metropoli … io per fortuna ho avuto posti come il DN Arte , OpenLabs, labMicro, Pergola e Bulk che mi hanno tenuto in vita in questi anni 😉

140 (+30) euri di tachicardia

ovvero… come parcheggiare sul marciapiede (città studi, Milano) … studiare, cosa che non facevo da mesi … tornare all’1 e mezza di notte e non trovare più la macchina…

sensazioni: credo di aver passato troppe disavventure fuori di casa… mi meraviglio ancora adesso di quanto sia rimasto freddo e lucido in quel momento… mi faccio paura 😦

i casi erano 2: o me l’avevano rubata… e allora avrei fatto la mera formalità della denuncia e 0 possibilità di recuperare l’auto… o me l’avevano rimossa…

scena (ero in casa di Hiromi e Silvero): Silvia (Hiromi), dice che a momenti, alla notizia della vigilessa che mi confermava la rimozione avvenuta alle 19:30… stavo quasi per ringraziare i vigili per avermi fatto pure la multa… era piegata in 2 dal ridere 😀

morale della favola? 14 euro di taxi per arrivare in P.zza Fontana alle 2 di notte dai vigili… 140 euro di contravvenzione e carro attrezzi, e altri 16 euro di taxi per arrivare al deposito in fondo a Forlanini…

per fortuna a fine febbraio mollo la casa a Milano, immagino mi sposterò in bicicletta e treno d’ora in avanti

piano bar

Atmosfera quasi noir, un localino al limitare della città, 2 saxofonisti, 1 chitarrista, 1 batteria, 1 pianista… bonghi e basso all’occorrenza… birra, salatini… e voglia di stare insieme. Questo è DNArte… una miscela esplosiva che ti conduce sino alle 3 del mattino in un carosello di note musicali tra i piu’ svariati generi musicali. Ovviamente JAZZ, SOUL, COUNTRY, ROCK e REGGAE la fanno da padroni… ah, che nottata!

DNArte club
via valleambrosia 10
20090 Assago (MI)
…visualizza la mappa

certezze sbattute alle ortiche

Ieri sera, Giorgio ha dirottato la comunità hacker di Milano al DNArte, ove l’avevo portato qualche settimana fa… http://www.m1s3c.com/blog/8-novembre-2006/20061108/

Ovviamente, come era piaciuto a me di primo acchito, è piaciuto al resto degli acari. Spero solo Fabrizio non mi odi per aver portato una ventata hi.tech nella sua isola felice.

Ieri sera s’e’ parlato di tutto, paranoia in primis. Naif è riuscito a smontare le mie certezze su alcuni prodotti opensource a favore di altri… cazzo! … devo attendere mercoledì prossimo per poter approfondire il discorso.

Ho cercato di farmi spiegare il websemantico… e devo dire che la fantastica Yvette è riuscita a farmi finalmente luce… FINDABILITY = cercare di strutturare e ingegnerizzare quello che l’utente NON FA’ DI PRINCIPIO… catalogare in maniera sensata la documentazione! 😀

p.s. fate caso al tema di M1S3C.com … io non centro… giuro 😉